La coltivazione del riso detta, e scandisce, inesorabilmente i tempi e le stagioni delle operazioni colturali da ormai quasi un millennio. Risale infatti ai primi anni del XII secolo la prima massiccia opera di bonifica e regimazione idrica del territori vercellesi ad opera dei monaci cistercensi che permise di rendere salubri e coltivabili vasti territori aquitrinosi spesso selvaggi e malsani. Tale impresa durata alcuni secoli ha permesso di creare un territorio unico a livello italiano, caratterizzato da una complessa interazione di equilibri naturali, lavoro di generazioni e scelte politiche. Come il territorio anche la coltivazione del riso è in costante costante e continua evoluzione.
Sì è infatti passati da una risicultura prevalentemente di tipo estensivo, con rese di poco superiori al quantitativo di semente utilizzata, ad una risicultura fortemente specializzata ed intensiva con rese tra le più alte al mondo sia in termini di qualità che di quantità.
Il raggiungimento di un simile obiettivo è ottenibile solamente mediante una perfetta combinazione di tutti i fattori produttivi unita ad un costante monitoraggio della coltura durante tutti i suoi stadi di sviluppo. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, anno dopo anno e questo l’impegno mio e della mia famiglia, offrire un prodotto sano e dall’ineccepibile qualità. L’uso delle moderne tecniche colturali, l’impiego esclusivo di fitofarmaci autorizzati nei modi e nei dosaggi consentiti dalle indicazioni ministeriali ed il rigoroso rispetto dei tempi di carenza dei principi attivi impiegati per la difesa della coltura fanno di Riso Gemma un prodotto salubre, esente da residui e dall’ineccepibile qualità organolettica. Un alimento che racchiude in ogni chicco la storia di una risicultura attenta ed amorevole che si tramanda da generazioni nella nostra famiglia.